Cronaca

Gli impatti del cambiamento climatico sulle colture

L’innalzamento delle temperature medie dovuto al global warming ha reso favorevoli nel Nord Italia alcuni tipi di colture, che hanno dato vita a prodotti di nicchia come i grani antichi, lo zafferano o la cipolla egiziana.

Il cambiamento climatico condiziona le produzioni locali che si diversificano sempre di più aprendo anche a prodotti particolari, come le mandorle, la cipolla egiziana o le pere giapponesi. Il clima più mite permette infatti di coltivare prodotti che fino ad alcun i anni fa in certe zone del Nord Italia non era conosciute.
Secondo i dati di Confagricoltura Piemonte ci sono 800 piccole aziende che hanno deciso di dedicarsi alla coltivazione delle noci e 140 imprese che si sono dedicate ai mandorli. A Cuneo sono arrivati anche i pistacchi, tipici della Sicilia, mentre stanno tornando le arachidi. In precedenza coltivate nell’Alessandrino. si trovano colture di arachidi in provincia di Cuneo dove, nel 2020, si è provato con 1 ettaro in una azienda nella zona di Savigliano. L’anno successivo le aziende sono diventate 6 per un totale di 9 ettari tra le località di Ceresole D’Alba, Racconigi, Savigliano, Cavallermaggiore e Vottignasco, per una coltura che è stata ripresa per favorire la rotazione dei terreni coltivati a grano. Un altro prodotto di nicchia che sta avendo successo nel Cuneese , dove sono raccolti 26 quintali è quello dei grani antichi, puntando come prodotto finale alle farine pregiate.
In Piemonte è nato anche il Consorzio Frutta a Guscio Piemonte per dare vita sul territorio piemontese a un progetto di valorizzazione della filiera di noci, mandorle, arachidi e castagne. L’obiettivo è di arrivare ad avere d un disciplinare di produzione e definire un percorso certificato e controllato dal campo all’agroindustria.
Ma tra i prodotti che stanno avendo successo ci c’è anche la cipolla egiziana, che sembra una via di mezzo tra lo scalogno e un po’ cipolla a grappolo, coltivata tra Ventimiglia e Vallecrosia e lo zafferano, che sta diventando una delle coltivazioni scelte dagli agricoltori di Liguria e Piemonte. Sempre in Liguria sta crescendo la coltivazione delle arance amare del Ponente, ideali per produrre distillati per tisane, profumi e altro prodotti per la persona e la casa. Il Cuneese dagli anni Settanta coltiva le Nashi, le pere asiatiche, un tipo di pera che una volta raccolte non maturano più. Sui tratta di peredi color dorato, dolci e succose, ricche di sali minerali che tra trovando molta richiesta sia nel Nord Italia sia all’estero. Ma nel Nord Italia, sul lago Maggiore, complice il cambiamento climatico, è arrivata anche la coltivazione del tè. A Premosello Chiavenda sono state messe a dimero, alcuni anni fa, 30 mila piante di camelia sinensis che danno ottimo tè.