
La guida Michelin premia i migliori chef d’Italia
Due le nuove stelle assegnate in Liguria : una a Ivan Maniago, chef del ristorante «Impronta d’acqua» di Cavi di Lavagna e una a Giorgio Servetto del «Nove» di Alassio. A loro si aggiungono le altre sei stelle Michelin confermate nella regione.
Sonio stati resi noti il 25 novembre scorso i promossi e i bocciati della 66esima edizione della prestigiosa guida Michelin. Tra le 29 le novità stellate che hanno in tredici regioni d, ci sono 3 new entry due stelle e 26 novità 1 stellaper un totale di 371 ristoranti stellati. Confermati tutti i 3 stelle. Assegnate 13 stelle verdi agli chef sostenibili, da Bottura a Niederkofler. Ma quest’anno va anche considerato il caso dell’emergenza covid che ha visto chiusure definitive o temporanee.
Vediamo le assegnazioni. Salgono a 37 i due stelle, con tre nuovi ristoranti: Davide Oldani al «D’O» di Cornaredo (Milano), si aggiudica anche la nuova «stella verde» dedicata alla sostenibilità, Matteo Metullio dell’«Harry’s Piccolo» di Trieste e Rocco De Santis del «Santa Elisabetta» di Firenze. I nuovi stellati sono 26; di questi quattro under 30 e 12 under 35 ma non ci sono donne. Tra i nomi ci sono: Antonio Ziantoni di «Zia» a Roma che ottiene sia la stella che il premio Giovane chef, Takeshi Iwai con la cucina nippo-italiana da «Aalto» a Milano, Riccardo Gaspari e i piatti di montagna al «SanBrite» di Cortina d’Ampezzo. Sono invece dieci i ristoranti che non confermano la stella.

In Liguria sono state assegnate due nuove stelle: una a Ivan Maniago, chef del ristorante «Impronta d’acqua» di Cavi di Lavagna e una a Giorgio Servetto del «Nove» di Alassio. A loro si aggiungono le altre sei stelle Michelin confermate in Liguria a chef ormai affermati sul territorio e fuori regione. I confermati sono: Mauro Ricciardi della «Locanda dell’angelo» di Ameglia, Claudio Pasquarelli a Bergeggi, Ivano Ricchebono del «The cook da Cavo» di Genova, Andrea Sarri del ristorante «Sarri» di Imperia, Giuseppe Ricchebuono del ristorante «Il Vescovado» di Noli e Paolo Masieri di Sanremo.
Cinque i criteri valutati dagli ispettori per l’assegnazione delle stelle: qualità delle materie prime, personalità dello chef, padronanza delle tecniche di cottura rapporto qualità/prezzo, e la costanza delle prestazioni nel tempo.

