Reportage

In Liguria una ricerca scientifica sulla sardella

In dialetto ligure si chiama «gianchettu» (bianchetto). Il suo nome commerciale è sardella, il novellame del pesce azzurro, e non si può pescare in base alle norme europee. La Regione Liguria ha però lanciato unattività di studio che getterà le basi per la presentazione alla Commissione UE di uno specifico «Piano di Gestione» per analizzare tutti gli aspetti legati a questo tipo di pesca e alla sostenibilità dell’ambiente marino ligure. Fino al 30 aprile, sei imbarcazioni selezionate tramite un bando regionale sono state autorizzate alla sperimentazione e potranno effettuare pescate sperimentali secondo il piano di monitoraggio pluriennale della sardella redatto da Regione Liguria, in collaborazione con l’Università di Genova e approvato dal Ministero delle Politiche Agricole. Il prodotto pescato non sarà messo in commercio, ma in parte destinato alla ricerca, mentre, il rimanente, donato ad enti che erogano servizi sociali, pubbliche assistenze, case di riposo, ospedali.

La ricerca sperimentale sulla sardella, a cui collaborano sei pescherecci, getterà le basi per la presentazione alla Commissione UE di uno specifico «Piano di Gestione»

«Trattandosi di una ricerca scientifica ai sensi della normativa comunitaria, in questa prima fase sarà possibile effettuare la pesca sperimentale utilizzando un numero massimo di sei imbarcazioni selezionate con apposito bando regionale – spiega l’assessore regionale Stefano Mai -. Le barche autorizzate, dislocate nei porti di Genova, Camogli, Sestri Levante, Lerici, Loano e Bordighera, saranno sottoposte a un costante monitoraggio da parte della ricerca scientifica sotto il controllo dell’Autorità Marittima e con il coordinamento dei Flag – Gruppi di Azione Costiera – liguri. Questa attività di studio, attesa da oltre un decennio dai pescatori liguri, getterà le basi per la presentazione alla Commissione UE di uno specifico “Piano di Gestione” per la pesca della sardella che consentirà alla Regione Liguria di assicurare alle imbarcazioni dedite alla piccola pesca artigianale, un importante sostegno economico volto anche al mantenimento delle tradizioni e della cultura culinaria.  Una misura di aiuto importantissima per i nostri pescatori, che stanno vivendo una crisi congiunturale senza precedenti».