
Panettone, chiesta la tutela Dop per difendere quello Made in Italy
Natale si avvicina, nei negozi si vedono già i primi panettoni e scatta la richiesta di tutela della produzione italiana, con la campagna “Il Panettone è Italiano” contro i panettoni prodotti da aziende straniere.
Il settore produttivo di questo dolce natalizio ha avviato una raccolta firme per “il riconoscimento di una denominazione” che ne garantisca la sua unicità e chiede alla ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova l’apertura di un tavolo tecnico . La campagna, ideata da Cucine d’Italia e Club Appeal, con il supporto dell’Istituto Cooperazione Paesi Esteri (Icpe), mira a tutelare oltre 43 mila imprese specializzate nella pasticceria in Italia, con 155mila addetti, oltre alla grande industria. Pochi sanno che i maggiori produttori di panettoni al mondo sono Bauducco in Brasile e D’Onofrio in Perù, ma c’è anche l’americano From Roy che vende i suoi panettoni in Europa a 60 dollari l’uno. Bauducco, brasiliano di origini italiane, ha sei fabbriche negli Stati Uniti, sette punti di distribuzione per 140 mila punti vendita in 80 Paesi, e produce ogni anno 200 mila tonnellate di panettoni.

Il panettone è un prodotto tipico milanese ma conosciuto in tutto il mondo. Gli ingredienti sono base sono: farina, zucchero, burro, miele lievito, canditi, tuorli, uvetta.
C’è poi il giapponese Donq di Kobe che produce il panettone milanese classico seguendo gli insegnamenti appresi da Olindo Meneghin. Si tratta di attività tutte legali, è bene precisarlo, che contano però sulla mancanza di una specifica denominazione che riconosca l’origine protetta del panettone Made in Italy, l’unica forma di tutela per il nostro prodotto. Ora l’obiettivo della raccolta firme è andare oltre i singoli marchi e produttori del territorio nazionale, per abbandonare le battaglie di campanile e creare una denominazione di tutela forte sul mercato comunitario. Un obiettivo ambizioso che dovrà coinvolgere tutti i soggetti della filiera, dalle aziende di panificazione e pasticceria e i maestri lievitisti ai produttori di materie prime di qualità alla base di un buon panettone italiano. Il primo passo sarà la richiesta denominazione d’origine (DOP) e di un tavolo tecnico al ministero del’Agricoltura.
