
E’ arrivato l’autunno, la stagione delle castagne
Apprezzata già dagli antichi e chiamata “il pane dei poveri” nella tradizione contadina, la castagna è un frutto del bosco dalle mille proprietà e dagli ottimi valori nutrizionali che trova utilizzo nella cucina di molte regioni italiane. Composta da acqua per circa il 50%, contiene carboidrati, sali minerali – come calcio e fosforo – potassio, magnesio e anche piccole quantità di zinco e rame. Altra caratteristica è la digeribilità e l’alto contenuto di vitamine, in particolare quelle del gruppo B. Ma tra tutte le vitamine, spicca l’acido folico che rende l’alimento consigliabile durante la gravidanza.

Uno dei modi migliori per gustare le castagne è farle arrosto. Sono le famose caldarroste che è possibile trovare in molte città, mentre la farina è la base del castagnaccio
Per chi vuole usare questo frutto del bosco in cucina potrà scegliere tra tante differenti ricette. Nella cucina tradizionale di regioni come Toscana, Piemonte o Liguria, ma anche la Calabria, c’è il castagnaccio, dolce a base di farina di castagne. Tipici dell’Emilia Romagna sono invece i “ciacci” o “necci” di castagne. Eì un piatto tipico dell’appennino tosco-emiliano, dove la farina di grano era spesso sostituita con quella di castagne: una sorta di crespelle o piadine, fatte con acqua e farina di castagne. In origine erano cotte su una piastra unta con un pezzo di cotenna di prosciutto che rilasciava un poco del suo lardo. Dall’Emilia vengono anche le “mistocchine” tipiche del Ferarese preparate con farina di castagne, acqua, sale e aromatizzate con anice, mandorla o alchermes. Infine, un utilizzo tipico delle castagne è quella del marron glacè, fatto con i marroni, che viene sciroppato e e poi ricoperto di glassa di zucchero. Ma uno dei modi più diffusi per cucinare le castagne è di farle arrostite, le apprezzate e gustose caldarroste.

