
La Regione Liguria avvia l'iter per avere l'oliva Taggiasca Dop
La Regione Liguria ha avviato l’iter per arrivare ad avere l’oliva Taggiasca Dop in un processo complicato che non trova d’accordo tutti i produttori.
Per avere la denominazione dovrà esserci un passaggio al nome “giuggiolina” nel registro delle varietà e dello schedario olivicolo per arrivare poi alla Dop vera e propria di oliva taggiasca legata al territorio ligure. Si tratta di un triplo passaggio, imposto dalla burocrazia e difficile da capire, ma che permetterà di difendere un prodotto tipico della Liguria dalle imitazioni e necessario dopo che dall’Ue è stata bloccata la denominazione oliva Taggiasca perché, avendo il nome di una qualità vegetale, era contro la normativa comunitaria. Per mantenere la denominazione l’Unione ha imposto di cambiare nome. La pratica avviata dalla Regione Liguria ha trovato il consenso di 1.050 aziende olivicole che hanno già sottoscritto i punti del Comitato promotore dell’oliva Taggiasca Dop sostenuto da Cia, Coldiretti, Consorzio di tutela dell’olio extravergine Dop e dagli Alimentari oleari di Confindustria. Vi si oppone invece un gruppo di piccoli produttori, in particolare piccole e micro aziende per la maggior parte a conduzione familiare, che non sarebbero in grado di fare tutti i passaggi per ottenere la certificazione. Si parla di circa 40 passaggi burocratici richiesti dal momento che la nuova Dop dovrebbe avere parametri più elevati di quelli attuali. E il rischio sarebbe di tagliar fuori un gran numero di piccoli produttori liguri.

