Cronaca

Fermo pesca, rischio frodi alimentari

Nell’Adriatico è scattato il fermo pesca che durerà fino al 5 settembre. Ora la domanda che si pongono i consumatori è :da dove arriva il pesce che è nel nostro piatto?
Con il fermo biologico c’è il rischio che aumenti l’import dall’estero di prodotti ittici. Import che nel primo quadrimestre del 2016 ha avuto un incremento del 3% rispetto allo stesso periodo del 2015 (769 milioni di chili, dei quali il 40% proveniente da Paesi extracomunitari). E così sarà facile trovarsi nel piatto il pangasio del Mekong venduto come cernia o il filetto di brosme per baccalà. Ma ci sono anche l’halibut e la lenguata senegalese o lo squalo smeriglio, vongole turche e gamberetti cinesi e argentini. Il fatto è che se mercati e pescherie hanno l’obbligo di rendere conoscibile la provenienza dei prodotti con apposite informazioni, lo stesso vincolo non vale per i ristoranti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *