Reportage

Birra Baladin

Una birreria in grado di produrre fino a 50 ettolitri l’anno, ma restando di tipo artigianale, su 73 mila metri quadrati per 12 milioni di euro di investimento. Il nuovo impianto di produzione della birra Baladin però più che una «fabbrica» sembra una sorta di «villaggio» della birra. Oltre all’impianto di produzione vera e propria, che si baserà solo su luppolo, malto e orzo prodotti in Italia, ci sarà uno spazio produttivo visitabile, comprese alcune aree di coltivazione delle materie prime. Ma ci sarà anche un’area dedicata al comparto grafico e ai creativi di Baladin, con aule didattiche per un progetto legato all’università. La storia del birrificio Baladin, di Teo Musso nasce nel 1986 quando apre la birreria Le Baladin, nome suggerito da François Rauline, l’ideatore del Circ du Bidon. Nel 1996, dopo mesi in Belgio alla scoperta delle microbirrerie locali, Musso torna in Italia dove trasforma il garage di casa in microbirrificio. Nascono la Blonde e l’Ambrée, le prime birre alla spina di Baladin, poi la Super, prima birra in bottiglia di Baladin, la Isaac, la Nina e le storiche, la Noel, la Wayan, la Nora. Negli anni il marchio Baladin cresce e i pub si moltiplicano e conquistano piazze come Milano, Torino, Bologna, Roma, fino ad oggi con l’inaugurazione del nuovo birrificio.

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