
Olio d'oliva extravergine, come riconoscerlo
Olio d’oliva extravergine, come riconoscerlo
Alcune aziende italiane sono finite al centro di un’inchiesta coordinata dal procuratore Raffaele Guariniello per avere venduto olio normale come extravergine. Ma come distinguere i diversi tipi di prodotto e come può difendersi il consumatore?
Secondo Luigi Caricato, [highlight color=”yellow”]oleologo[/highlight] e autore dell’ Atlante degli oli italiani, le categorie principali dell’olio sono [highlight color=”red”]quattro[/highlight].
Sul podio, per la qualità, c’è l’olio [highlight color=”blue”]extravergine d’oliva[/highlight], fatto solo con spremitura delle olive sane e con un’acidità massima dello 0,8 per cento. Il prezzo medio arriva a 7 o 8 euro al litro. L’olio vergine, sempre più raro da trovare in commercio, è simile all’extravergine ma più acido. L’olio d’oliva è invece composto da una parte di olio d’oliva raffinato – cioè trattato con sostanze chimiche- e vergine, che costa mediamente 4 o 5 euro al litro; e infine l’olio di sansa, venduto quasi solamente per uso industriale».
Le differenze sono nel colore, nel sapore e nel profumo. L’extravergine primo ha un colore intenso che può variare dal giallo oro al verde smeraldo, mentre l’olio d’oliva, è più chiaro. Il profumo dell’extravergine d’oliva è forte, facilmente riconoscibile ; quello dell’olio d’oliva è neutro. Per ciò che riguarda il sapore l’extravergine ha un sapore più “forte”, che varia comunque da una zona di produzione all’altra: se quello ligure ha un sapore più leggero quelli del Sud lo hanno più forte e intenso.

