
Il freddo che salva la vita
Il dottor Antonio Secchi, coordinatore del reparto di chirurgia dei trapianti del San Raffaele ha spiegato a The Fridge Foundation come avvengono il trasporto e la conservazione degli organi, dove freddo e tempo sono fattori essenziali per salvare la vita.
Come avviene il trasporto di organi in Italia? Esistono dei frigoriferi speciali?
Gli organi idonei al trapianto sono trasportati in contenitori isotermici e frigoriferi portatili, riconoscibili grazie ad adesivi identificativi. Non usiamo frigo termostatati, si stanno studiando prototipi di apparecchiature dotate di strumenti portatili per la perfusione degli organi.
Quali sono le procedure di conservazione? A che temperatura avviene?
L’organo viene messo in un doppio sacchetto sterile, in modo da creare una barriera isolante con l’esterno, e posto in ghiaccio fondente a una temperatura di 4 gradi centigradi. Questo metodo è detto ischemia fredda, gli organi e i tessuti non ricevono l’apporto di sangue e ossigeno, la temperatura permette di azzerare i processi metabolici e il deterioramento.
Quali sono i tempi d’ischemia fredda?
Il tempo varia da organo a organo. Il cuore è il più delicato e deve essere trapiantato entro 2 al massimo 4 ore dall’espianto. Il rene può avere tempistiche più lunghe, anche 24 ore, ma è consigliabile agire entro 12-16 ore.
Con quali mezzi avviene il trasporto?
Gli spostamenti avvengono tramite auto mediche attrezzate, nei casi urgenti vengono usati gli elicotteri.
Come avviene il coordinamento tra i vari reparti?
Un evento di trapianto può interessare anche 60 persone con competenze trasversali, le comunicazioni devono essere tempestive e chiare, perché in quei momenti la rapidità e la lucidità sono vitali. La nostra organizzazione è una macchina ben rodata, frutto di 30 anni di lavoro, esistono protocolli e piani d’azione costantemente aggiornati.
L’assegnazione degli organi e le procedure seguono una regolamentazione precisa?
Il Dottor Nanni Costa, direttore del Centro Nazionali Trapianti, ha creato un sistema in grado di agire nella massima trasparenza possibile, il campo dei trapianti è l’unico esempio in medicina in cui ogni dato viene pubblicato online ed è a disposizione di tutti i cittadini. L’assegnazione avviene tramite lista d’attesa nazionale per evitare favoritismi e coordinare in maniera chiara ogni azione grazie a organi di controllo rigorosi.
Quanti trapianti vengono effettuati nella sua struttura?
Al San Raffaele circa 60 trapianti l’anno. Settemila sono le persone in lista d’attesa in Italia a fronte di 1600 trapianti effettuati in un anno. Purtroppo il numero di donatori è in standby, ancora troppe persone muoiono in attesa di un organo. E’ bene fugare ogni dubbio al cittadino, la legge italiana è molto garantista, in caso venga decretata la morte cerebrale, il paziente non è più in vita, nulla dovrebbe bloccare un atto d’amore e di generosità come la donazione.
Tutti possiamo diventare donatori, basta esprimere il proprio consenso iscrivendosi all’Aido, Associazione Italiana Donatori Organi, oppure con una dichiarazione volontaria. Questo gesto oltre ad essere un atto di amore e generosità è un dovere sociale che può ridare speranza e vita quando la vita finisce.
Visita il sito www.aido.it

