
Frigido. Il freddo diventa arte
Nell’evento organizzato da Frigodiffusione dei Frigoriferi Milanesi, Alice Pedroletti, giovane artista milanese, ha scelto il freddo (frigidum) come idea di rottura con la forma esistente.
Alice Pedroletti è una giovane artista e fotografa la cui ricerca si concentra sui molteplici aspetti dell’essere e della visione. I suoi lavori indagano la relazione tra uomo e ambiente, la memoria personale e collettiva dei luoghi, il tempo e lo spazio, lo studio etimologico e semantico delle parole che accompagnano il fare; l’archiviazione come disciplina individuale e come pratica artistica.
Frigido. Vita di un archivio (2012) riguarda la nascita e la vita dell’archivio di Alice e si presenta come il racconto di un processo creativo. Attingendo dal suo schedario fotografico, l’artista seleziona negativi di esperienze concluse, vecchi lavori, ricordi sbiaditi da cui sente che è arrivato il momento di separarsi. Immerge i negativi scelti nell’azoto liquido sottoponendoli a temperature bassissime e a un’irreversibile alterazione chimica che li rende simili a cristalli. Una volta estratti dall’azoto, procede alla loro distruzione. I negativi si frammentano, senza un reale controllo, in pezzi di diverse misure e cambiano sia aspetto, sia significato: hanno perso la loro funzione di matrici, e con essa l’immagine di cui erano portatori, assumendo un’accentuata matericità, un’altra forma e una nuova valenza come opere. Il passo successivo è la metodica archiviazione dei frammenti secondo un ordine di grandezza, gesto che segna la nascita di un nuovo archivio.
Quella ai Frigoriferi Milanesi è la prima presentazione di un progetto che si evolve nel tempo, seguendo il percorso ideativo e conoscitivo dell’artista. Oltre a una serie di frammenti colorati incorniciati in telai e ad alcune proiezioni astratte, la mostra comprende appunti, studi, strumenti e un video che svelano l’inedito procedimento del suo lavoro.
Ho scelto il freddo (frigidum) come idea di immobilità definitiva, di rottura con la forma esistente. Il freddo non è più qualcosa da cui doversi o potersi proteggere, ma qualcosa da affrontare. Frigido è il pensiero, il ricordo, è l’attimo in cui il dolore di un’emozione ci fa crescere. Frigido è il distacco, la cesura con il passato” – Alice Pedroletti
Chi è Alice Pedroletti
Alice Pedroletti è nata e cresciuta a Milano, dove tuttora vive e lavora. Negli ultimi anni ha partecipato a numerose collettive soprattutto con installazioni e progetti
fotografici, ma anche con video e performance, tra cui alcuni nati durante residenze d’artista, come il recente Senza Titolo (AKM0 art residency, Gozzano, 2012), con cui Alice, partendo dal suo archivio di famiglia e dal suo vissuto personale, ha cercato di ricostruire la memoria del Lago d’Orta e dell’azienda tessile Bemberg (oggi in disuso), dove sua nonna ha lavorato per più di trent’anni. L’ultima esperienza fatta è in Florida, dove ha presentato un lavoro sulla “follia” di Henry Flager, il petroliere americano che, all’inizio del secolo scorso, fece costruire la strada che da Miami porta a Key West e con essa l’“Old Seven Mile Bridge”. Questo colossale ponte, all’epoca considerato l’ottava meraviglia del mondo.
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Frigoriferi Milanesi
[highlight color=”orange”]I Frigoriferi Milanesi[/highlight] sono un luogo di incontro e di scambio dedicato all’arte e alla cultura. Fra le varie iniziative, [highlight color=”green”]Frigodiffusione[/highlight] è una rassegna di spettacoli, presentazioni e dibattiti aperta a tutti che prevede sperimentazioni espressive su diversi temi. Una nuova frequenza culturale su cui è già possibile sintonizzarsi.

