
Più controlli su tutta la filiera del biologico
Il nuovo regolamento Ue sulla coltivazione biologica e la commercializzazione dei prodotti da agricoltura bio che entrerà in vigore dal 2020, pone requisiti più stringenti per i prodotti importati da Paesi terzi e certificazione di gruppo per le piccole aziende. L’obiettivo delle nuove regole è rinnovare la fiducia dei consumatori per un settore in cui anche in piena crisi la domanda è cresciuta del 5-6% all’anno e rilanciare le produzione europea, visto che l’aumento del fabbisogno viene coperto soprattutto grazie alle importazioni da Paesi extra-Ue. Per contrastare le frodi, si fissa l’obbligo di controlli in loco una volta l’anno su tutti gli operatori della filiera, compresa la vendita al dettaglio. Le ispezioni saranno meno frequenti, una ogni due anni, per chi risulta in regola per tre anni di fila. I prodotti bio importati da paesi terzi dovranno rispettare il principio di conformità agli standard europei. Il compromesso finale tra le istituzioni Ue ha potuto vedere la luce solo dopo che la Commissione europea ha stralciato dal regolamento la decertificazione automatica di prodotti che presentano residui di pesticidi non autorizzati nella coltivazione bio. Le aziende che producono sia con metodo bio che convenzionale (cosiddette miste) potranno continuare a esistere a condizione che le due attività siano chiaramente distinte e separate. I produttori con aziende di piccole dimensioni potranno aggregarsi e ottenere una certificazione di gruppo.

