
Olio d’oliva, un anno nero
«Crollo del 38% della produzione di olio di oliva in Italia che scende ad appena 298 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici di sempre, con effetti inevitabili sui prezzi». L’allarme è stato lanciato da Coldiretti in base ai dati Ismea/Unaprol. Lo studio Ismea/Unaprol pone l’Italia come secondo produttore mondiale nel 2016/17 con la Puglia come principale regione di produzione nonostante il calo, seconda la Calabria (dove il calo è inferiore alla media nazionale), seguita dalla Sicilia. Complessivamente nel Mezzogiorno si stima un calo produttivo del 39%, al nord del 10, al centro del 29%, con la Toscana in linea con questa riduzione. Ora, con la riduzione della produzione il rischio è che aumentino le frodi alimentari.
La soluzione è quindi la maggiore trasparenza possibile sulla filiera produttiva, informazione al consumatore, tracciabilità. A tutela della qualità dell’olio il ministero delle Politiche agricole ha posto regole più stringenti sull’etichetta che deve indicare anche la data di raccolta.

