
Latte d’asina ai neonati prematuri
Da qualche tempo nel reparto di Terapia intensiva neonatale universitaria dell’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino, diretto dal professor Enrico Bertino, si stanno testando le potenzialità del latte d’asina. Un latte considerato simile al latte materno e usato come “fortificatore” perché ha vitamine, proteine e sali minerali e ha molte più probabilità di non causare allergie.
Il progetto del Sant’Anna fino ad oggi ha coinvolto oltre novanta neonati ed dato risultati promettenti anche grazie alla collaborazione tra medici, genitori e personale infermieristico.
La produzione e commercializzazione del latte d’asina, però, non è perfettamente regolamentata. In seguito alla nascita di attività di allevamento di asine da latte, nel 2012 la Direzione Sanità della Regione Piemonte ha istituito un Gruppo di lavoro che ha avuto il compito di stilare le linee guida regionali per la produzione di latte d’asina destinato al consumo umano (Regione Piemonte, D.D. 461 del 17/06/2013), costituito da esperti appartenenti a diversi enti (Regione Piemonte, Università di Torino, CNR, Città della Scienza e della Salute di Torino, Istituto Zooprofilattico Sperimentale) per colmare una lacuna normativa esistente a livello nazionale.

